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da Sekai dell'aprile 2009

Riforma giudiziaria: I CITTADINI GIAPPONESI, COSTRETTI A CONDIVIDERE CON I GIUDICI LA RESPONSABILITA' DI EMETTERE UNA CONDANNA, ANCHE DI MORTE

Dal 21 maggio di quest'anno, viene introdotta la giuria popolare nei tribunali penali giapponesi.
Yukari Saito (scritto per Internazionale)
Fonte: Internazionale n. 793 del 1/7 maggio 2009 - 01 maggio 2009

Sekai 4-2009

Tra qualche settimana nei tribunali giapponesi siederanno le prime giurie popolari, chiamate a esprimersi su procedimenti penali. La novità, però, non convince tutti. I giurati, infatti, potranno anche emettere sentenze di condanna a morte. Il mensile Sekai si chiede "perché i maggiori quotidiani del paese, tranne il Tokyo Shimbun, abbiano accolto positivamente le giurie popolari".

I grandi mezzi d'informazione giapponesi, sostiene la rivista, hanno praticamente ignorato le critiche contro la riforma, e non hanno detto nulla sugli aspetti che avrebbero potuto convincere molti cittadini a respingerla. "I tribunali statunitensi ed europei sono stati citati come esempio. Ma spesso nei primi le giurie pronunciano solo un giudizio sulla colpevolezza dell'imputato, mentre in Europa la pena capitale è stata abolita da tempo".

Anche le iniziative delle organizzazioni internazionali che chiedono l'abolizione della pena di morte in Giappone hanno poco rilievo sulla stampa. "Inoltre, il carattere della riforma è stato spiegato male. Inizialmente era stata prevista per i processi civili, in modo da scongiurare le sentenze che vanno contro ogni buon senso. Poi è stata estesa a quelli penali. Ora il Giappone sarà l'unico paese industrializzato dove dei semplici cittadini contribuiscono a farne giustiziare degli altri".

Note: Amnesty International in Giappone (inglese)
http://secure.amnesty.or.jp/index_e.html
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