Prefazione dell'autore

Prima del disastro del 11 marzo 2011 alla centrale atomica Fukushima Daiichi, in Giappone un mito è stato propinato ai cittadini come verità. Il mito diceva che un incidente in una centrale nucleare non potrà mai accadere, è impossibile. Dopo l'incidente è stato chiamato il mito della sicurezza.

Nel 1986, quando in Giappone è arrivata la notizia che un terribile incidente era avvenuto nella centrale di Cernobyl, nell'allora Unione Sovietica, il mito ha subito solo una piccola modifica: un incidente in una centrale nucleare giapponese è impossibile.

Ma sostenere che sia impossibile un incidente in centrali nucleari progettate, costruite e gestite da esseri umani è insensato: dopotutto, gli umani non sono Dio. Perché i cittadini credessero a una tale storia dunque era necessario farne un articolo di fede. E perché la fede si affermasse era necessario reclamizzarla, e perfino le amare esperienze di Hiroshima e Nagasaki sono state sfruttate a questo scopo. Così è stato inventato il concetto di “uso pacifico dell'energia nucleare”, per diffondere il dogma che le armi atomiche, che provocano calamità sotto forma di radiazioni, e l'energia nucleare, che fa il bene dell'umanità, siano due cose ben diverse. Chiunque abbia contestato questo dogma è stato ostracizzato.

Ogni anno circa 200 miliardi di yen 1 prelevati dalle bollette elettriche e dalle tasse dei cittadini giapponesi sono stati spesi per questa campagna. La vulgata sostenuta dal governo e dalle aziende elettriche è stata ampiamente diffusa dai mass media. Il risultato è che i cittadini giapponesi, considerati preda facile dalle autorità, l'hanno bevuta. Prima del disastro di Fukushima, chi ha provato a dire che quella storia era un'invenzione è stato guardato come un marziano.

Poi però il disastro nucleare è diventato una realtà, e ha diffuso particelle radioattive in tutto il mondo. Ora, nel mezzo di una situazione irreparabile, in Giappone le forze filonucleari, quelle che hanno continuato a vendere il mito, cercano di diffonderne una nuova variante. Il mito della sicurezza è diventato il “mito della rassicurazione”: “Non vi preoccupate, gli effetti delle radiazioni non sono gravi!”.

Il solo modo per non bere questo mito è mantenere un occhio attento su cosa sta accadendo a Fukushima e in Giappone dopo il gigantesco tsunami e l'incidente che ha travolto l'impianto della Tepco. O altrimenti dovremo poi dolercene, ancora una volta, e quando vedremo i nostri figli cadere gravemente ammalati dovremo dirci: “era un altro mito”.

Così, per favore, non volgete altrove lo sguardo di fronte alle foto di questo libro. Restate all'ascolto delle voci delle vittime, compresse nel loro dolore: perché non possiamo permettere un nuovo incidente nucleare, non solo in Giappone ma ovunque al mondo.

 

Naomi Toyoda

Febbraio 2013

1Il tasso di cambio dello yen ha fluttuato molto negli anni. Il 26 gennaio 2014 era: ¥ 100 = € 0.71, $ 0,98.