| PETIZIONE INTERNAZIONALE URGENTE
contro L'ESPORTAZIONE DI IMPIANTI NUCLEARI10 novembre 2011
Pubblichiamo il testo italiano della petizione, tradotto dall'inglese da Carlo Gubitosa di Peacelink.
proteste dei cittadini davanti al ministero dell'economia e dell'industria Autore: Yukari Saito Fonte: Centro di documentazione "Semi sotto la neve" Copyright © Yukari Saito Tutti i diritti riservati
31 agosto 2011
Petizione internazionale urgente
A: Yoshihiko Noda, Primo Ministro Jun Azumi, Ministro delle finanze Yukio Edano, Ministro dell'economia, commercio e industria Koichiro Genba, Ministro degli affari esteri
Il governo giapponese deve ritirare immediatamente il suo sostegno all'esportazione di centrali nucleari per guidare a livello globale la dismissione dell'energia atomica.
Le nostre richieste
Sollecitiamo urgentemente il governo giapponese per l'adozione delle seguenti misure:
- Abbandonare immediatamente le politiche di sostegno esportazione delle centrali nucleari
- Cancellare tutti i progetti esistenti di esportazione delle centrali
- Prendere l'iniziativa di realizzare una dismissione globale dell'energia nucleare
Le nostre ragioni
Come risultato del terremoto dell'11 marzo 2011 nel giappone orientale, e del conseguente tsunami, un grave accidente alla centrale nucleare di Fukushima della Tokyo Electric Power Company (TEPCO) ha provocato una massiccia fuoriuscita di radiazioni nell'ambiente.
Il luogo dell'incidente non e' ancora sotto controllo, e le perdite di radiazioni continuano a contaminare Fukushima e una vasta area che include le regioni di Tohoku al nordest e Kanto all'est del giappone, assieme all'ecosistema marino mondiale.
Anche con l'esperienza degli incidenti alle centrali nucleari di Three Mile Island e Chernobyl, non siamo stati capaci di evitare l'incidente alla centrale nucleare di Fukushima. Anche piccole dosi di radiazioni possono danneggiare il patrimonio genetico.
In particolare, il pericolo piu' grande e' per i bambini e le donne in gravidanza, che hanno nelle loro mani il futuro delle nuove generazioni. E' oramai palese che l'energia nucleare e gli esseri umani non possono convivere. Mentre le popolazioni di Fukushima e dintorni continuano a patire per le conseguenze dell'incidente, crediamo che la comunita' internazionale debba stare dalla parte delle vittime supportandole in modo sempre piu' ampio, e lavorare per una dismissione globale ("phase out") dell'energia nucleare.
Il governo giapponese e' stato fiero delle capacita' tecnologiche del paese. Tuttavia, l'incidente alla centrale nucleare di Fukushima ha dimostrato che la tecnologia non puo' impedire incidenti gravi. Dopo l'incidente, l'ex primo ministro Naoto Kan, ha proposto di dismettere l'energia nucleare, e il governo giapponese ha dichiarato la sua intenzione di rivedere le politiche energetiche nazionali basate sul nucleare.
Il governo giapponese ha inoltre dichiarato che "nel condurre una indagine approfondita sulle cause dell'incidente, che tenga conto delle prospettive di tutti i settori pubblici, il governo dovra' rivalutare le politiche energetiche del futuro, inclusa la costruzione di nuovi reattori". (Decisione del 1 luglio)
Tuttavia, riguardo all'esportazione degli impianti nucleari, il 5 agosto il governo giapponese ha approvato una decisione favorevole al proseguimento delle politiche di esportazione delle centrali. Secondo la decisione del gabinetto governativo, "i paesi importatori sono i principali responsabili per le garanzie di sicurezza delle centrali nucleari", e "se altri paesi vogliono adottare le tecnologie giapponesi per l'energia nucleare, tenendo in considerazione i loro desideri crediamo di dover fornire a questi paesi i piu' alti standard di sicurezza del mondo".
Senza portare a termine l'analisi sulle cause dell'incidente, e in assenza di un adeguato dibattito pubblico a livello nazionale, il sostegno del governo giapponese all'esportazione di tecnologie nucleari e' chiaramente un errore che fa due pesi e due misure.
Inoltre, non e' etico per il governo giapponese proseguire con l'esportazione degli impianti mentre l'incidente non e' ancora sotto controllo e molte persone vivono ancora in condizioni molto difficili, con la carenza di supporti adeguati. Questo sostegno all'esportazione potrebbe diffondere ed espandere ulteriormente questa devastazione.
E' evidente che, anche senza contare i costi per far fronte agli incidenti, il costo dell'energia nucleare e' enorme. Esportare impianti nucleari equivale a imporre quei costi alla gente comune dei paesi importatori. Sia dalla prospettiva imprenditoriale che da quella della solidarieta' internazionale, promuovere tecnologie per il risparmio energetico e le energie rinnovabili e' piu' vantaggioso dell'energia nucleare
Il Giappone ha sperimentato la devastazione dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, e anche quella del disastro nucleare di Fukushima. La nostra sincera speranza e' che il governo giapponese possa guidare una dismissione globale dell'energia nucleare, dando l'esempio nel costruire una societa' sostenibile e pacifica che non dipende dall'energia atomica, affinche' l'umanita' non debba piu' subire delle catastrofi provocate dalla potenza nucleare.
(Fine)
*Organizzazioni promotrici Friends of the Earth Japan Japan Center for a Sustainable Environment and Society (JACSES) Network for Indonesian Democracy Japan The Takagi Fund for Citizen Science Mekong Watch Citizen's Nuclear Information Center Green Action e-shift
*1 st Deadline September 15 th 2011
*2nd Deadline November 19, 2011 (prorogato di 4 gg.)
Che cosa chiede il modulo inglese:
Nome e Cognome (obbligatorio)
Indirizzo email (obbligatorio)
Citta' e Nazione di residenza (obbligatorio)
Nome dell'Organizzazione (la mia organizzazione sostiene questa petizione; verra' pubblicato sul sito)
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